La tipologia come valore storico-testimoniale
Come gran parte degli edifici rurali originati dall’urgenza del lavoro e dal vivere la campagna, questo edificio non presenta particolari elementi di pregio, e tantomeno non si concede ad abbellimenti e ornamenti che non siano frutto della messa in evidenza della necessità costruttiva. Ciò non significa che questo come altri edifici di campagna non trovino una loro pregevole espressione architettonica. Al contrario. Il loro valore in quanto opera d’architettura è innanzitutto tipologico, espresso dalla rispondenza fra forma e stato di necessità. Non in senso meramente funzionalista, ma nel senso di un’espressione architettonica coerente con un modo di vivere, in cui il lavoro e la vita quotidiana erano un tutt’uno all’interno dello stesso dominio culturale. E questo senza dubbio equivale ad esprimere, attraverso un edificio, l’identità di un luogo come valore collettivo.
È da queste considerazioni che muove il progetto di architettura. Un progetto che si confronta con una nuova funzione e con un nuovo stato di trasformazione necessaria. Ma al contempo si tratta di un progetto che, confrontandosi con una normativa che impone ragionevoli confini alla trasformazione, vuole mantenere evidente la ragione stessa dell’espressione architettonica generata dall’antico stato di necessità dell’edificio rurale così come lo abbiamo trovato.
Sono i caratteri fondativi che abbiamo cercato di mantenere evidenti attraverso questo progetto di ristrutturazione. Quei caratteri che permettono una lettura di quegli stessi elementi che addizionati hanno dato origine alla tipologia originaria. In particolare si è cercato di non contraddire mai la sequenza volumetrica fra i volumi dell’ex stalla-fienile, della porta-morta e dell’edificio d’abitazione.